LA MONTAGNA AL FEMMINILE. STORIE E IMMAGINI DI DONNE NELLE REALTA’ ALPINE


Nell’universo di programmi e di iniziative che da qui al 2026 graviteranno intorno alle “Olimpiadi Milano-Cortina” si colloca un’interessante mostra virtuale che il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università IULM di Milano ha ideato e prodotto all’interno del progetto “La montagna territorio fragile, tra immaginari di lusso e iperturistificazione”. Una mostra che ripercorre la montagna in chiave femminile entro confini territoriali ben precisi, ovvero alcune di quelle località che saranno sede delle gare olimpiche invernali 2026

Bormio, Livigno, Cortina, la val di Fiemme… realtà alpine dove la vita si è sempre svolta con grande fatica e dove la dimensione femminile è spesso stata sacrificata e limitata a una cerchia di attività e ruoli.

Grazie ad alcune realtà associative locali (per l’Alta Valle il Centro Studi Storici Alta Valtellina, il MUS Livigno e l’US Bormiese) con cui lo IULM ha instaurato in questi mesi un proficuo rapporto di collaborazione, è stato possibile scandagliare volti e attività che dai secoli passati sino al recente presente hanno visto le donne protagoniste nelle loro attività quotidiane, al lavoro nei campi, fra le mura di casa, sulle piste innevate o semplicemente in posa davanti a un obiettivo fotografico; donne che che hanno vissuto, e tuttora vivono, la dimensione della montagna non tanto come qualcosa non di ineluttabile, ma come qualcosa di ineguagliabile e quindi come una risorsa che fortifica lo spirito.

Un drappello di signore e signorine immortalate all’opera nei contesti rurali dell’epoca o in quelli sportivi della contemporaneità, accomunate dalla fatica e dal sacrificio; donne dalla forza espressiva dirompente, col volto corrucciato o allegro, con la schiena piegata dal gerlo o con i merletti svolazzanti, raramente con le mani in mano e quasi sempre ritratte con la famiglia, vero fulcro della loro vita.

Alcune di queste storie, come quelle di Laura Robustelli (“La Golp”) o di Francesca Sertorelli (“La Cecca”), sono esemplificative della straordinaria forza di carattere di chi seppe sfidare le convenzioni in un’epoca preclusa alle attività sportive declinate al femminile o in cui queste ultime erano fortemente circoscritte; portavoci di una donna non solo più forte, ma soprattutto più consapevole delle proprie capacità, che contribuirono a una nuova affermazione della figura femminile e aprirono la strada ad altre pioniere.

«Le donne ritratte nelle immagini – commentano Monica Morazzoni e Valeria Pecorelli, che insieme a Marco Maggioli e Alessandro Delmonego hanno curato la mostra – evidenziano esperienze che, dall’Ottocento ad oggi, hanno arricchito di significati la montagna e i suoi paesaggi, e diventano testimoni del territorio che ospiterà le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 nei cluster di Bormio – Livigno, Val di Fiemme e Cortina d’Ampezzo. Carte geografiche e scatti fotografici – selezionati grazie alla partecipazione attiva delle comunità locali – narrano la relazione tra la presunta marginalità del territorio alpino e la forza del femminile nel lavoro rurale, nella conquista delle vette alpine e nella valorizzazione turistica degli spazi montani».

La mostra virtuale è visitabile al link: https://lamontagnalfemminile.it

 

 

Anna

Foto dal libro di Daniela Valzer e Ida Castiglioni – Sci agonistico in Valtellina Storia dello Sci Club Bormio


LA MONTAGNA AL FEMMINILE. STORIE E IMMAGINI DI DONNE NELLE REALTA’ ALPINE